Può esserci bellezza nella distruzione? Si dice che c’è sempre del buono in ogni cosa.
Oggi vogliamo farvi conoscere un’artista svizzero poliedrico, Simon Berger, che ha sviluppato sin da giovanissimo un grande interesse per diversi materiali, come il legno e il metallo, ma che è sempre stato attivo anche come street artist. Proprio durante la creazione di un’opera di street art ha scoperto, lavorando su alcune carcasse di auto, che il metallo del parabrezza e il vetro, sono materiali interessanti per nuove esplorazioni artistiche a colpi di martello.
Si tratta di opere in cui il vetro è messo alla prova per liberare tutto il suo potenziale e trasformare la superficie liscia della lastra di vetro in un’intricata rete di crepe e fratture che ricreano il volto umano.
Simon Berger ha rivoluzionato il concetto di arte del vetro con una tecnica innovativa che ha catturato l’attenzione di critici e appassionati di arte in tutto il mondo. La sua tecnica, che coinvolge il martellamento del vetro per creare opere d’arte uniche e suggestive, ha portato a risultati sorprendenti.
L’arte di frantumare il vetro per creare volti, è una performance che coinvolge una serie di passaggi e tecniche artistiche. In primo luogo, l’artista deve interagire con il vetro, considerando la sua trasparenza, spessore e resistenza. Una volta scelto il vetro, inizia a lavorarlo con un martello creando crepe e incrinature che seguono un disegno preciso; questo processo richiede una grande abilità e precisione, poiché l’artista deve essere in grado di controllare la direzione e l’intensità dei colpi per ottenere il risultato desiderato.
La sua tecnica, che utilizza la morfogenesi per destrutturare e ricreare opere d’arte classiche come le Tre Grazie di Antonio Canova, ha portato a risultati sorprendenti. Le sue opere, che combinano trasparenza, fragilità e luce, creano un gioco prospettico che coinvolge lo spettatore in un’esperienza visiva unica.
Dal formato bidimensionale dei suoi ritratti in vetro, Simon Berger è passato di recente a quello tridimensionale della scultura, esplorando ulteriormente le potenzialità del mezzo scelto.