Il viaggiatore stanco si sedette sul bordo di una vecchia pietra; voleva solo riposare il corpo, ma la fatica lo colse e si addormentò. Era sera quando, risvegliandosi circondato da buio totale, dimenticò di essere in equilibrio tra pietra e precipizio e cadde nel vuoto! Fu fortunato poiché la sua caduta scivolosa si fermò su una sporgenza, impedendogli di schiantarsi sul fondo del pozzo. Malgrado il dolore intenso alle ossa, strisciando lentamente, cominciò a risalire: guardando in alto, la cima sembrava irraggiungibile e a malapena riusciva ad intravedere la fiocca luce delle stelle. Ma, con il corpo pieno di lividi e sanguinante, combattendo tra speranza e disperazione, stanchezza e volontà, riuscì a raggiungere con il l’uscita del pozzo. Ancora con la parte inferiore del corpo nel pozzo, chiese aiuto a un ombra che si avvicinava Nella sua direzione. Era un cowboy che, non capendo la richiesta di soccorso dell’uomo, credette che fosse un fantasma: spaventato gettò verso questo una grossa pietra, assestandogli il colpo di grazia! E se anche noi come il cowboy fossimo l’ultima speranza di salvezza di qualche sfortunato “viaggiatore”? Impariamo nel tendere la mano a chi ci chiede aiuto.
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