La “Biblioteca Vivente”, è un progetto del Cissac, Consorzio Servizi Socio-Assistenziali di Caluso.
Una Biblioteca Vivente funziona come qualsiasi biblioteca: ci sono i libri da prendere in prestito, il catalogo dei titoli disponibili, i bibliotecari e una sala lettura con sedie e tavoli per la consultazione. E infine lettori e lettrici. I libri sono però persone in carne ed ossa che si assegnano un titolo a partire da un aspetto della propria identità.
Ogni lettore può prenotare un libro a scelta dal catalogo per una conversazione di circa venti minuti, durante la quale i libri raccontano la propria esperienza di vita rispondendo alle domande poste dai lettori.
La prima esperienza di Biblioteca Vivente è stata realizzata nel 2000 dall’associazione danese Stop The Violence e si è poi diffusa in Europa e nel resto del mondo.
“Mio padre sapeva di terra” ha iniziato a raccontare Teresa, ceramista, così come la sua famiglia: ceramisti da 500 anni. “Quando tornava a casa dal laboratorio, la sera, mio padre portava con sé l’odore caratteristico della terra“, quello che ha poi caratterizzato tutta la vita di Teresa.
Daniela ha raccontato il suo lavoro all’interno del sindacato e nel sociale. Ed in particolare quell’esperienza al Comune di Ivrea nei primi anni 2000 quando furono avviati il Centro Ascolto e lo Sportello Stranieri.
Sara ha raccontato la sua passione per gli animali e i suoi cinque anni trascorsi in India con la famiglia, quando era bambina. “Serpenti, elefanti, tigri erano gli animali con i quali avevamo a che fare: una vita vissuta in maniera avventurosa.”
E poi Giuseppe che su Facebook ha fondato un gruppo “60 anni di canzone d’autore”. Lui è appassionato di musica e racconta di quando per la prima volta, a 8 anni, la zia gli fece ascoltare “La canzone di Marinella” di Fabrizio De André interpretata da Mina. Di quando di ritorno dall’Egitto iniziò ad acquistare i suoi primi vinili: Rimmel di Francesco De Gregori, Via Paolo Fabbi 43 di Francesco Guccini e La torre di Babele di Edoardo Bennato.
E ancora Marilena con la storia di una figlia e di un padre, un viaggio della memoria nei luoghi di prigionia di un ex internato in Polonia; Flora che per tanti anni ha raccolto storie di bambini, ragazzi e famiglie e nell’ascolto delle loro vite ha conosciuto se stessa e costruito la sua storia, la sua famiglia e il suo modo di vivere; Cesare con la produzione dei manici di frusta in Canavese; Pier Angelo e Pier Michele con le storie di masche.
La prima Biblioteca Vivente del nostro territorio nasce come azione prevista nel progetto “Luoghi attivi – La comunità competente degli anziani”, progetto del Cissac Caluso insieme ad una rete di soggetti pubblici e privati del territorio, che è nato con l’obiettivo di favorire l’invecchiamento attivo della popolazione.
L’iniziativa è in collaborazione con l’associazione Vivi la Biblioteca di Caluso, è realizzata grazie al contributo della Regione Piemonte e fa parte del progetto Snodi di prossimità, per una comunità attenta al benessere delle persone.