L’ Eurovision Song Contest trasmesso quest’anno nella nostra bella città, si è appena concluso e tralasciando la delusione per la nostra nazione o la prevedibilità del primo posto (per qualcuno), il brano della Kalush Orchestra “Stefania” porta in sé un significato che con la situazione attuale dello stato in guerra, ha potenziato e allargato i propri orizzonti.
“Ho scritto questa canzone per mia madre, ma quando è scoppiata la guerra ha assunto un nuovo significato.
Anche se il brano non contiene neanche una parola che faccia riferimento alla guerra, molte persone hanno cominciato ad associarla con la madre Ucraina. Di più, la gente ha cominciato a chiamarla l’inno della nostra guerra. Ma se “Stefania” è ora l’inno della nostra guerra, vorrei che diventasse l’inno della nostra vittoria
La partecipazione all’Eurovision è la possibilità che ci viene data di rappresentare la nostra cultura a livello internazionale, e mostrare quanto sia incrollabile lo spirito ucraino e il coraggio anche su un palco musicale. Noi ora siamo come un altro megafono dell’Ucraina, e rappresentare il Paese in questo momento è una grande responsabilità“
Ha così dichiarato il frontman Oleh Psjuk spiegando come è nato il brano e l’importanza della partecipazione dell’Ucraina al contest dopo l’inizio della guerra con la Russia
Il video ufficiale di Stefania, è girato tra le rovine di Borodyanka, Gostomel, Bucha e Irpin’, città tra le più martoriate dagli attacchi russi.