La rubrica di oggi tratta un tema che a noi sta molto a cuore e con cui abbiamo avuto a che fare nella nostra lunga storia.
Partiamo dal principio con una parola.
LIS. Chi sa cosa vuol dire?
Vi diamo un aiuto, LIS – lingua dei segni italiana – non è una forma abbreviata di italiano, una mimica, un codice morse o braille, ma è una vera e propria lingua con regole grammaticali, sintattiche, morfologiche e lessicali. Utilizza sia componenti manuali (es. la posizione o il movimento delle mani) che non-manuali, quali l’espressione facciale, la postura, ecc. È una lingua che viaggia sul canale visivo-gestuale, integro nelle persone sorde, e ciò consente loro pari opportunità di accesso alla comunicazione.
Bene, adesso faremo un passo più in alto e vi parleremo dei LIS performer.
Abbiamo già conosciuto qualcuno di loro se ricorderete, nello specifico Mauro Iandolo con Le Vibrazioni l’anno scorso sul palco della 71° edizione del Festival di Sanremo. Ma chi è un LIS performer. Prima di tutto è un interprete di lingua dei segni italiana ma oltre a conoscere le tecniche di interpretariato che si possono acquisire solo seguendo un corso per interpreti, un LIS performer deve avere competenze relative alla musica, danza e teatro.
Lingua dei segni artistica musicale nello specifico di Sanremo. Trasmissione dei sentimenti della canzone anche con uno sguardo o con un sorriso. A seconda del ritmo o del significato del brano bisogna dare più o meno enfasi.
Nel video proposto in testa all’articolo, vi riportiamo una breve intervista ad Andrea Falanga durante la trasmissione di Francesca Fialdini “A Ruota Libera”. Andrea, artista/docente noto a livello nazionale nel mondo dei sordi, con tutto il suo Team performer LIS al completo ha offerto un servizio strepitoso su Rai Pubblica Utilità per rendere il Festival di Sanremo accessibile a tutti.
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