Dal mio amico ho imparato un milione di cose. Per esempio ad amare senza esser riamato. A guardare la luna e i giardini di rose. E tutte le altre bellezze che Dio ha creato.
Tra le tante canzoni che Gianni Morandi ha portato al successo, ce n’e una che rimane uno dei brani più emozionanti e particolari di tutto l’infinito repertorio dell’artista.
“Il mio amico”, scritta con la collaborazione di Marco Falagiani, è una canzone che esamina con toccante realismo la condizione delle persone affette dalla sindrome di Down nella nostra società.
La canzone vuole sottolineare soprattutto la forza ed il coraggio che queste persone indifese tirano fuori per affrontare una vita colma di difficoltà senza perdere mai la fiducia per andare avanti.
In questa canzone Morandi si rivolge ad un amico che vive in questa condizione definendolo “…uno strano violino con le corde di seta…in un mondo distratto che cinico suona…questo grande concerto che in fondo è la vita“.
Non è dato sapere se l’amico in questione sia reale o di fantasia ma è certo che Morandi ha dedicato questo brano a tutti i disabili con l’intenzione di sensibilizzare l’opinione pubblica sull’emarginazione e sulle problematiche di integrazione di queste persone nel quotidiano.
Non vengono dimenticate nel testo, le difficoltà e i momenti di sconforto che anche loro devono affrontare. Come nel caso degli amori che, per la loro condizione, finiscono prima ancora di cominciare. Ma anche questi momenti vengono superati magari grazie al supporto di un amico o ad un dialogo con le onde del mare.
Le meraviglie della vita che loro riescono a vedere, è un dono che spesso chi ha tutto non apprezza abbastanza.
Nella canzone è proprio l’amico down ad aprire gli occhi a Gianni sulla bellezza del creato.